sabato 8 ottobre 2011

Interrogazioni

Oggi a scuola mi sono molto arrabbiata, anche se ho mantenuto la calma e ne sono fiera.
Classe 5, dopo 3 settimane di lavoro sullo stesso argomento: la lettura e l'analisi del libro di Tahar Ben Jelloun "Le racisme expliqué à ma fille" inizio il giro di interrogazioni programmato.
Queste erano state ampiamente preparate  con lavori di gruppo in classe.  Prima è stato redatto  un riassunto del testo sulla base di domande guida, poi  si è preparato l'"exposé oral" in base ad una traccia data, sempre in classe, con lavori di gruppo.
I ragazzi dovevano preparare l'esposizione dello stesso testo, mettendo in evidenza i punti salienti, vestendo i panni di diversi personaggi: un giornalista, Tahar Ben Jelloun stesso, un esponente del movimento SOS racisme, un rappresentante del "Front National". Per poter interpretare al meglio il loro lavoro, avevano il diritto di tenere sotto gli occhi una breve sintesi del lavoro con i punti prinipali da sviluppare.
Tutto bene no? Mi sembra di aver operato al meglio, di aver lasciato tempo e aiuti...
Malgrado ciò ho dovuto assistere a contestazioni.
Una ragazza mi ha detto: " Ma non si capisce niente di quello che si deve fare" un altro dopo aver ricevuto una valutazione negativa, pareva impazzito ed è esploso dicendo: "Ma non c'è solo francese"..
Ora io mi chiedo... "Ma cosa deve fare un insegnante perchè imparino?"
Sono molto delusa perchè alcuni hanno veramente una pigrizia mentale coperta da un'arroganza preoccupante.
Io mi schiero dalla parte di tutti coloro che lavorano seriamente e che partecipano e fanno fatica.
Ma sono più stupidi? Devono subire questa arroganza e queste giustificazioni?
Sarà sempre così?   Chi lavora devrà  continuare a farlo stringendo i denti in silenzio e trarre soddisfazione solo da se stesso mentre i furbi pur non facendo nulla si faranno comunque strada con l'arroganza e la sopraffazione?
Non posso accettarlo. Voglio continuare ad essere severa, solo per coloro che lavorano duro in silenzio senza lamentarsi.

Nessun commento:

Posta un commento

FILASTROCCA DELLA TERZA ETA’

Non è una malattia la senilità. E’ una stagione dell’esistenza come lo son l’adolescenza l’infanzia e la maturità. Non è un appestato ...