sabato 28 gennaio 2012

Envie d'écrire en français

Samedi après-midi. Je suis seule à la maison et j'écoute RFI. Il ya Charlotte Gainsbourg qui chante avec son groupe. Je ne savais pas qu'elle était chanteuse aussi...
Les mots français et la musique me bercent. J'adore vraiment écouter chanter et parler français.  Les conversations continuent la musique des chansons et même si je n'écoute pas attentivement, que je les laisse  couler pendant que je corrige mes copies ou que je prépare mes cours, ça me plait beaucoup et me plonge dans une athmosphère agréable et supérieure.
Je suis tombée sur le français sans vraiment le vouloir. J'ai commencé à l'enseigner en attendant de reprendre l'allemand, ma première langue d'études, puis petit à petit je me suis foncée dans ce monde francophone qui me fascine toujours plus.
Actuellement je suis vraiment intéressée par la francophonie africaine. Je suis à la recherche de la culture africaine, curieuse de ce monde qui a adopté le français comme langue pour communiquer avec un monde loin et différents. Je suis curieuse de comprendre comment ils peuvent  exprimer leurs soucis, leurs  malaises, leurs problèmes  en se servant de la langue de ceux qui ont été la cause de tout ça.
Et pourtant il ya plein d'écrivains et de poètes africains écrivant en français, qui ont su exprimer en français tout leur monde de colonisés.

martedì 17 gennaio 2012

Autostima

Perchè alcuni hanno un'opinione alta di se stessi, un'autostima al massimo, che nulla riesce a scalfire?
Perchè certe persone anche quando sbagliano e commettono errori evidenti non passano il loro tempo ad arrovellarsi sull'errore commesso?
Perchè qualcuno come un caterpillar passa sui cadaveri delle persone per andare avanti diritto per la propria strada?
Perchè conosco persone che sono sempre a proprio agio in ogni occasione e in ogni ambiente?
Perchè c'è chi racconta fatti inutili, di nessun valore e   intrattiene la gente  credendo di  essere molto interessante?
Perchè donne e uomini dall'aspetto del tutto normale si ritengono affascinanti e irresistibili?
Perchè alcuni spacciano le proprie opinioni come dogmi filosofici irrefutabili?
Perchè io non sono come loro?

giovedì 12 gennaio 2012

Mi chiamo Eva

Sono nata il 5 luglio 1956. Non ho informazioni sulla mia nascita. Ciò è senz'altro dovuto al fatto che non ho creato grandi problemi alla nascita,  come mai ne ho creati in seguito.  Gravidanza tranquilla e parto naturale senza troppi traumi.
So per certo però che il mio nome è ereditato dalla nonna paterna,  che si chiamava Stellina detta Eva.
Sono stata fortunata, perchè avrei potuto chiamarmi Stellina, il vero nome della nonna, oppure Teresa come la nonna materna, morta nel febbraio del 56, qualche mese prima della mia nascita. Invece,  non so grazie a chi, mi chiamo Eva.
Un nome che mi si addice, perchè è breve così come io sono sintetica e rapida; un nome antico, legato alle origini, così come io sono legata al mio passato.
So che in ebraico vuol dire " madre dei viventi" e questo calza perfettamente alla mia figura, dato che il tratto principale della mia persona è il fatto di essere madre di tre splendidi ragazzi.
Mi piace il mio nome. E' breve e poco diffuso, appartiene solo a me, mi contraddistingue.
Quando ero più piccola e frequentavo la parrocchia, le buone suorine della scuola materna lo avevano trasformato in Maria Eva, per renderlo più apprezzabile, dato che Eva era il nome della prima peccatrice. Per un po' ho sentito un po' d'imbarazzo quando mi chiamavano sia con il mio nome da peccatrice che con quello nobilitato, che non sentivo mio.
In quel periodo mi era stata creata una piccola crisi d'identità. Chi ero io? Una piccola insulsa bimba con un nome indegno? Oppure una fanciulla nobilitata dal nome della Vergine che poteva aspirare alla santità?
Ricordo di avere spesso avuto forti interrogativi in quel periodo, ma non solamente sulla mia identità, ma anche sul mio ruolo nella famiglia, sullo spazio nella comunità, sulla mia intelligenza, sulla mia bontà, che non era mai  adeguata e non ultima sul mio essere donna, femmina, che in poco tempo avevo capito essere la mia più grande sfortuna.
Comunque Eva è un nome estremamente femminile, fatto di due vocali che abbracciano una consonante velare.
E' un soffio che sfugge dalle labbra senza accorgersene e che  in un attimo mi invita a soccorso di chi ha bisogno di me.

FILASTROCCA DELLA TERZA ETA’

Non è una malattia la senilità. E’ una stagione dell’esistenza come lo son l’adolescenza l’infanzia e la maturità. Non è un appestato ...