domenica 20 novembre 2011

La voglia di scrivere

Mi prende questa voglia di scrivere, questo bisogno di lasciare le parole scorrere e poi fissarsi sulla pagina, che non posso aspettare, devo  dare sfogo alla mia creatività.
Alla fine mi piace parlare di tutto, ma preferisco le introspezioni psicologiche o la poesia delle piccole cose.
Come per esempio la bontà di una tazza di caffé, una piccola e fumante tazza di caffé.

Sono quello che scrivo?
No, credo piuttosto che posso solo scrivere quello che sono.

Quando altre forti emozioni non le vivo più,
Quando il tempo mi relega un po' ai margini del vortice,

il piccolo mondo in cui sono avvolta
rappresenta tutta la mia forza.

E allora quello che prima era una piccola cosa,
ora invece è un centro di armonie e di emozioni.

Come questa piccola tazza bianca fumante
piena di caffé scuro e profumato.

Che miracolo della natura questa tazza!
E' aromatizzata, piacevole e d'effetto quando è calda;

mentre può essere disgustevole
se bevuta fredda, nella tristezza.

Non è la tazza in se che è piacevole,
è il contesto in cui si consuma che ne fa una bevanda speciale.

Bevuta in compagnia di amiche, comodamente sedute,
a raccontarsi la vita come fanno le donne.

Consumata al bar insieme ai colleghi più simpatici
nella pausa del lavoro o prima di inziare una giornata intensa.

Bevuta con il proprio compagno appena svegli,
preparata con amore dal partner innamorato.

Sorseggiata da sola, all'alba silenziosa,
quando tutti dormono e  nessuno chiede ancora nulla.

Ordinata  in una terrazza di un bar, all'aperto
in un giorno di sole, in una località turistica.

Quante tazze di caffé consumate con piacere
in quante occasioni speciali di tutti i giorni.







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