Questa mattina ho cercato di spiegare a mio marito che cos'è il mio lavoro. Ho cercato di spiegare che non si può parlare di ore di lavoro, oraria, di retribuzione di numero di classi o di numero scolari.
Non è possibile quantificare nel lavoro di un insegnante il tempo che serve per preparare in modo adeguato una lezione, il tempo che serve per coltivare la propria formazione, il tempo che serve per seguire gli alunni e per aiutarli nel percorso scolastico.
Non ci limitiamo ad entrare e ad uscire dalle classi come fanni i dipendenti che timbrano il cartellino.
Prima c'è tutto il lavoro di preparazione, poi c'è tutto il lavoro di sostegno e verifica.
Oltre a ciò, c'è tutto quello che va oltre........ le uscite, gli scambi di classe, le partecipazioni a concorsi .......il teatro. Queste attività comportano ulteriore impiego di tempo...tanto che si potrebbe dire che in realtà un insegnante è sempre dedito al lavoro, anche quando non lo fa direttamente.
In quei momenti, sta riflettendo, sta immaginando cosa e come farà in seguito.
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