giovedì 7 gennaio 2010

A cosa serve il greco

Rientro dalle vacanze in souplesse...
Diversi alunni avevano dimenticato i compiti. Ho notato sul registro con aria molto severa gli inadempienti, ma in realtà sarò piuttosto tollerante nei confronti di costoro, poichè in realtà nemmeno io mi sono molto dedicata al lavoro scolastico durante le vacanze.
Durante la correzione del compito, nella classe quinta, non avendo capito bene la pronuncia di un alunno, mi sono scusata dicendo che "c'était du grec pour moi". Questa frase ha sollecitato l'intervento di un'alunna sulla lingua greca antica.
Carla sostiene che il greco sia una lingua morta e sepolta, che nessuno parla più e si è molto meravigliata di aver sentito dire da un'alunna del Liceo classico che in realtà il greco è una lingua viva, anzi vivissima, la cui conoscenza ci permette di conoscere e comprendere meglio la nostra e le altre lingue.
Carla esprime sempre dei giudizi categorici, che non ammettono dubbi. E' la stessa che un mese fa mi aveva candidamente detto che non ama la Francia e tanto meno i Francesi perchè sono sporchi, supportando il suo punto di vista dal fatto che li si vede .... con la "baguette" sotto l'ascella.
Si tratta di un'alunna di 19 anni. Durante la sua lunga carriera scolastica: 5 anni di elementari, 3 di scuola media, 5 e mezzo di scuola superiore, nessuno è riuscito a far passare il messaggio che non si può giudicare ciò che non si conosce.
Non posso dire che il greco non serve se non lo conosco, nè posso dire che i Francesi sono sporchi se non ne ho mai incontrato nessuno..
Ho provato ad aggirare il nodo del problema parlando di Valentino Rossi. Nel corso di un intervista, alla domanda "Cosa leggi?" Valentino ha risposto dicendo che le sue letture sono piuttosto limitate e che si rende conto del mare di libri da leggere che ci sono e della vastità del panoramo letterario esistente da quando ha iniziato ad interessarsi alla lettura.
Sarà servito? Sarà arrivato il messaggio?

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